giovedì 8 aprile 2010

Legittimo Impedimento: un grave errore!

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato il disegno di legge sul legittimo impedimento il quale prevede uno scudo processuale di 18 mesi per il Presidente del Consiglio e i suoi ministri. Il provvedimento, approvato in via definitiva dal Senato il 10 marzo scorso, entra in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ovviamente sono soddisfatti governo e maggioranza per la firma del capo dello Stato. Durante l'ufficio di presidenza del Pdl, il presidente Silvio Berlusconi ha voluto ringraziare Napolitano dicendo : "ora avremo tre anni per governare in modo sereno", mentre il ministro Gianfranco Rotondi ha commentato che "Il legittimo impedimento è un atto di giustizia e non di protervia politica".
Altrettanto scontata la violenta reazione contraria del leader dell'IDV Antonio Di Pietro il quale ha lanciato l'idea di un referendum abrogativo per questa legge che a suo parere limita l'ugualianza dei cittadini di fronte alla legge, mentre la reazione del PD è stata decisamente più moderata nei confronti del Capo dello Stato ma altrettanto decisa nei confronti della legge: il partito infatti ha da una parte espresso pieno rispetto per la decisione del Presidente Napolitano ma per bocca del senatore Giuseppe Lumia, responsabile giustizia del PD, ha definito questa legge l'ennesimo provvedimento che prova come il governo e la maggioranza si muovano non nell`interesse degli italiani e delle istituzioni ma solo per difendere il premier dai processi.
Secondo la mia personale opinione, questa legge è stata un grave errore da parte del governo, perchè a parer mio limita eccessivamente l'ugualianza dei cittadini di fronte alla legge rendendo il Presidente del Consiglio e i suoi ministri una specie di "casta nella casta" composta da un insieme di superuomini liberi di agire come vogliono e senza dover tenere conto a nessuno delle loro azioni, anche se sbagliate.
Il mio commento non è particolarmente fantasioso, lo ammetto, ma queste poche parole semplici ed efficaci rendono abbastanza chiara l'idea che non solo io ma molti cittadini italiani eprimono già da ora ed esprimeranno a breve su questa legge, ed aggiungo che mi tocca in parte concordare col le parole del senatore Lumia perchè sono stanco che il governo nazionale da me votato e sostenuto continui a pensare a provvedimenti che riguardano direttamente la fiducia del Presidente Silvio Berlusconi e che sono parecchio distanti dalle esigenze dei cittadini vittime della crisi e che non aspettano altro che chi dovrebbe aiutarli lo faccia veramente e in maniera efficace!
Ritengo che se un uomo di Stato reputa che i suoi guai giudiziari possono essere d'intralcio nel suo lavoro governativo, egli non debba accantonare i processi bensì lasciare i suoi incarichi di rappresentanza (magari a persone che problemi con la legge non ne hanno) e mettersi nelle mani della legge e dei giudici i quali stabiliranno la sua colpevolezza o la sua innocenza... NON IL CONTRARIO! Ho detto un'altra banalità? Beh, vi sfido a dire che sbaglio a dire certe cose!


3 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, sentir dire queste cose da uno di destra che l'ha votato è positivo e bisogna dartene atto, ma perchè, mi domando, lo continuate a votare...........nonostante tutto???????????

Anonimo ha detto...

Beh se sono banalità sono le stesse che avrei scritto io.
Dopo il legittimo impedimento toccherà ad un altro tema "caro" al premier, il presidenzialismo: con buona pace per i nostri problemi. Io lo sostengo da tempo quest uomo non fa politica per noi ma solo per se stesso.
Ma essendo sinistra si sa è l'invidia e l'odio che mi fanno pensare questo.
Sempre cordialmente Isabella

storico sgrz ha detto...

Il presidente della Repubblica non valuta la costituzionalità delle leggi ( quella è la competenza della Corte Costituzionale) ma la loro opportunità e manifesta incostituzionalità
cmq probabilmente è un provvedimento incostituzionale. deciderà la Consulta

Napolitano promulga il legittimo impedimento. Attentato alla Costituzione o riconoscimento delle ragioni di Berlusconi?